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I riconoscimenti

Il Salumificio Cabella può fregiarsi di diversi riconoscimenti:

La Storia

La prima traccia documentata
La prima traccia documentata della presenza di questo antico casato nel borgo di Sant'Olcese è datata 1593, dove Lazzarino Cabella di Bernardino, in un atto del notaio Romairone rogato in Genova, viene citato come "de villa Sancti Ulcisi". Fu dunque Lazzarino Cabella il primo a stanziarsi in loco dove nacque in seguito il piccolo Annibale.

La famiglia Cabella e il trasporto
Nel 1618 in un atto del Notaio Aurelio Sestri rogato in Palazzo Ducale, ritroviamo infatti Annibale Cabella di Sant' Olcese impegnato in una compravendita di muli.
Pare appunto che questo ramo della famiglia si dedicasse al trasporto e commercio del vino delle valli interne sino alla zona portuale: era quella dei Cabella una tipica famiglia di mercanti genovesi, tanto che alcuni di essi per i loro commerci si spinsero nella lontana Crimea. Qui Antoniotto de' Cabella, capitano dell' arte dei setaioli, ricoprì la carica di ultimo console di Caffa - importante colonia genovese di 70.000 abitanti gestita dal Banco di San Giorgio - prima di cadere in mano turca nel 1475.

I Cabella furono consoli e ambasciatori
I Cabella, prima della riforma di Andrea Doria del 1528, furono consoli ed ambasciatori, come Giovanni, governatore della Corsica, o Barnaba console di Tana, sempre nel Mar Nero. Le case dei Cabella si ergevano principalmente in due zone della città: alcune nella zona di Sant' Ambrogio - Sant' Andrea, dove erano sia i capi del quartiere che dell'arte dei macellai, altre nella zona di Pré - Santa Brigida dove risiedevano il Magnifico Antoniotto e Bernardo, padre del capostipite di Sant' Olcese (come risulta dal censimento del Senato del 1531). Lo stemma araldico dei Cabella, accluso nello stemmario del Franzone del 1636, è costituito da un "campo rosso, alla fascia cucita d'azzurro, scanalata e caricata di un leone illeopardito d'oro, nel verso della pezza".

I Cabella di Sant' Olcese
Ma tornando al ramo stabilitosi in Sant' Olcese, sappiamo che un altro Annibale Cabella, nipote del già citato figlio di Lazzarino, fece testamento di fronte al notaio Giuseppe Cavo nel 1733. In esso sono elencate le numerose proprietà e case della famiglia presenti su tutto il territorio santolcesino, delle quali il blocco principale si estendeva per tutta la collina che va dal luogo detto Costa Monti (ove era la casa patronale del 1500) sino a Prato Quartino, e confinante con un'altra grande proprietà, quella del Marchese Cambiaso.
Annibale junior lasciò parte dell'eredità ai suoi tre nipoti ed il resto agli oratori di San Giovanni Battista di Sant' Olcese e San Martino di Manesseno, mentre all'altare delle Anime Purganti lasciò una terra posta nel luogo detto "ne' Poggi". Il suo funerale fu officiato da tutti i confratelli dei due oratori e ben dodici reverendi sacerdoti, ed il suo corpo sepolto, per suo espresso desiderio, nella chiesa parrocchiale di Sant' Olcese.
Nel 1722, come risulta dall'archivio parrocchiale, Giacomo Cabella sposò Maria Nicolosia Medica figlia di Giorgio Medica, un ricco proprietario di bestiame di Montoggio. Si trattò di una unione importante per due famiglie, l'una di allevatori e l'altra di commercianti di bestiame; tra i testimoni troviamo infatti l'anziano zio dello sposo, il Rev. Don Giorgio Cabella, persona influentissima, citato in numerosi atti notarili del XVIII sec..
Dalla fine del Settecento, con la crescita demografica, era divenuta usanza accogliere in casa Cabella alcuni trovatelli ai quali spesso veniva concesso il beneficio del cognome: pertanto a Sant' Olcese esistono anche altre famiglie "Cabella" che però nulla hanno in comune con quella stabilitasi nel sec. XVI a Costa Monti.

I Cabella nel regno Sabaudo
Nel corso dell' Ottocento, unita la Repubblica di Genova al Regno Sabaudo, i Cabella ricoprono numerose cariche nella amministrazione civica; cariche a quel tempo non elettive ma di nomina regia. Lo stesso municipio, ai primi dell' 800 era situato in una casa di proprietà dei Cabella, in località Fasceto.

Giorgio Giovanni Cabella
Un altro ecclesiastico di rilievo fu poi il Reverendo Giorgio Giovanni Battista Cabella, benemerito rettore di San Carlo di Cese, il quale per le numerose opere compiute, in particolare la costruzione della strada, venne negli anni trenta del nostro secolo innalzato alla dignità di Prevosto, con la facoltà di beneficiarne estesa anche ai suoi successori. I sancarlini riconoscenti eressero a Don Cabella un monumento ancora esistente. Egli tuttavia oltre alle doti morali dette prova di essere anche un uomo di cultura, dando alle stampe il suo "Pagine Voltresi" che rappresenta a tutt'oggi una pietra miliare per la storia ligure.

La Famiglia Cabella

Tutto cominciò prima della Grande Guerra quando Angela Cabella, figlia di Giovanni Battista Giorgio, fratello del Rettore di San Carlo Cese, inusuale per l'epoca figura di dinamica e risoluta donna imprenditore, fondò una piccola azienda artigianale specializzata nella produzione e nella commercializzazione del tradizionale Salame di Sant'Olcese.

Nello stabile, fatto costruire ai primi del secolo dalla madre Serafina, nel centro del paese, vennero ricavate la macelleria, il salumificio, la trattoria ed un locale di stazionamento per carri e cavalli dove il fratello Giorgio avviò una azienda di trasporti; qui inoltre, durante l'ultimo conflitto mondiale, stazionarono alcuni elementi delle truppe germaniche che presidiavano le alture di Genova.
La fondatrice sposò nel 1911 Andrea Pedemonte, figlio di Giovanni Pedemonte, trasferitosi a fine secolo, dal luogo omonimo a Sant' Olcese per aver sposato una ragazza del posto.

Prima di andarsene precocemente, Andrea dette alla consorte un figlio battezzato con i nomi di Giovanni Battista Vittorio, il quale dette origine al ramo dei Pedemonte - Cabella.

Gli attuali dirigenti della ditta sono i figli Giò Battista, Adriano Vittorio ed il primogenito Gino Angelo Pedemonte Cabella; i figli di quest'ultimo Andrea Giuseppe e Rossella Angela, rispettivamente dottore in storia moderna e dottore commercialista, sono quindi gli eredi designati alla guida della storica azienda.

Nello stabilimento recentemente rimodernato secondo i più attuali criteri di legge e di tecnica, si produce il salame secondo l'antica ricetta santolcesina: metà di carne bovina, metà di carne suina, con l'aggiunta di aglio e vino della Valpolcevera. Una ricetta esaltata dalle particolari caratteristiche dell'aria locale che rende inconfondibile il rinomato insaccato.

Accanto al principale prodotto tipico, esportato dagli Stati Uniti ad Hong Kong, il Salumificio Cabella firma anche la Bresaola, la testa in cassetta e l'antica Mostardella, considerato un tempo "il salame dei poveri" per il su carattere più filaccioso, ed oggi ricercatissimo dai cultori delle antiche ricette liguri.

Nel corso dei numerosi anni di attività, la ditta fondata da Angela nel 1911 ha ricevuto molti riconoscimenti tra i quali, LA MEDAGLIA D' ORO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI GENOVA e la qualifica di FORNITORI UFFICIALI DI S.A.R. IL PRINCIPE AMEDEO DI SAVOIA DUCA D'AOSTA.

Dove siamo

Da Genova con la ferrovia Genova - Casella attraverso uno splendido itinerario.

Con l'autostrada A7 uscendo al casello di Bolzaneto o di Busalla.

Con Autolinee AMT da Genova Bolzaneto.

Azienda Cabella Salumi

 

Il Salumificio Cabella è diretto in prima persona dai nipoti della fondatrice Angela, Gino Angelo e Adriano Vittorio Pedemonte Cabella. Negli ultimi anni si sono gradualmente inseriti in azienda i figli di Gino, Andrea Giuseppe e Rosella Angela quale garanzia per un futuro ancora lungo.

Nello stesso stabile del salumificio è attivo un locale macelleria per una vendita al minuto dei salumi e delle carni qui macellate.

Salumificio Cabella Angela s.n.c.
Via Sant'Olcese, 38 - 16010 Sant'Olcese (Genova)
Tel. 010709809 - 010709111

www.cabellasalumi.it
www.cabellasalumi.com

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