Azienda Cabella Salumi
Il Salumificio Cabella è diretto in prima persona dai nipoti della fondatrice Angela, Gino Angelo e Adriano Vittorio Pedemonte Cabella.
Negli ultimi anni si sono gradualmente inseriti in azienda i figli di Gino, Andrea Giuseppe e Rosella Angela quale garanzia per un futuro ancora lungo.
Nello stesso stabile del salumificio è attivo un locale macelleria per una vendita al minuto dei salumi e delle carni qui macellate.
Salumificio Cabella Angela s.n.c.
Via Sant'Olcese, 38 - 16010 Sant'Olcese (Genova)
Tel. 010709809 - 010709111
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STORIA DEL SALUMIFICIO CABELLA DI SANT'OLCESE
La prima traccia documentata
La prima traccia documentata della presenza di questo antico casato nel borgo di Sant'Olcese è datata 1593, dove Lazzarino Cabella di Bernardino, in un atto del notaio Romairone rogato in Genova, viene citato come "de villa Sancti Ulcisi". Fu dunque Lazzarino Cabella il primo a stanziarsi in loco dove nacque in seguito il piccolo Annibale.
La famiglia Cabella e il trasporto
Nel 1618 in un atto del Notaio Aurelio Sestri rogato in Palazzo Ducale, ritroviamo infatti Annibale Cabella di Sant' Olcese impegnato in una compravendita di muli.
Pare appunto che questo ramo della famiglia si dedicasse al trasporto e commercio del vino delle valli interne sino alla zona portuale: era quella dei Cabella una tipica famiglia di mercanti genovesi, tanto che alcuni di essi per i loro commerci si spinsero nella lontana Crimea. Qui Antoniotto de' Cabella, capitano dell' arte dei setaioli, ricoprì la carica di ultimo console di Caffa - importante colonia genovese di 70.000 abitanti gestita dal Banco di San Giorgio - prima di cadere in mano turca nel 1475.
I Cabella furono consoli e ambasciatori
I Cabella, prima della riforma di Andrea Doria del 1528, furono consoli ed ambasciatori, come Giovanni, governatore della Corsica, o Barnaba console di Tana, sempre nel Mar Nero. Le case dei Cabella si ergevano principalmente in due zone della città: alcune nella zona di Sant' Ambrogio - Sant' Andrea, dove erano sia i capi del quartiere che dell'arte dei macellai, altre nella zona di Pré - Santa Brigida dove risiedevano il Magnifico Antoniotto e Bernardo, padre del capostipite di Sant' Olcese (come risulta dal censimento del Senato del 1531). Lo stemma araldico dei Cabella, accluso nello stemmario del Franzone del 1636, è costituito da un "campo rosso, alla fascia cucita d'azzurro, scanalata e caricata di un leone illeopardito d'oro, nel verso della pezza".
I Cabella nel Regno Sabaudo
Nel corso dell' Ottocento, unita la Repubblica di Genova al Regno Sabaudo, i Cabella ricoprono numerose cariche nella amministrazione civica; cariche a quel tempo non elettive ma di nomina regia. Lo stesso municipio, ai primi dell' 800 era situato in una casa di proprietà dei Cabella, in località Fasceto.
Giorgio Giovanni Cabella
Un altro ecclesiastico di rilievo fu poi il Reverendo Giorgio Giovanni Battista Cabella, benemerito rettore di San Carlo di Cese, il quale per le numerose opere compiute, in particolare la costruzione della strada, venne negli anni trenta del nostro secolo innalzato alla dignità di Prevosto, con la facoltà di beneficiarne estesa anche ai suoi successori. I sancarlini riconoscenti eressero a Don Cabella un monumento ancora esistente. Egli tuttavia oltre alle doti morali dette prova di essere anche un uomo di cultura, dando alle stampe il suo "Pagine Voltresi" che rappresenta a tutt'oggi una pietra miliare per la storia ligure.
Storia della famiglia Cabella
Tutto cominciò prima della Grande Guerra quando Angela Cabella, figlia di Giovanni Battista Giorgio, fratello del Rettore di San Carlo Cese, inusuale per l'epoca figura di dinamica e risoluta donna imprenditore, fondò una piccola azienda artigianale specializzata nella produzione e nella commercializzazione del tradizionale Salame di Sant'Olcese.